Greenpeace lancia l’allarme: la contaminazione nelle alghe è altissima, ma il Governo giapponese non effettua controlli
Sono trascorsi oltre due mesi dal disastro di Fukushima, ma ancora oggi ignoriamo il grado effettivo di contaminazione. Qual è la verità? Se lo chiedono per primi i giapponesi, esposti ai rischi senza sapere come comportarsi. Ad oggi, ad esempio, non ci sono dati sulle alghe, tra i prodotti più consumati. Proprio in questi giorni si è aperta la tradizionale raccolta. Greenpeace, che ha effettuato nuove analisi su campioni prelevati ad alcune miglia dalla costa, lancia l’allarme e chiede al Governo giapponese controlli completi. I campioni sono stati inviati ad un laboratorio europeo per un confronto dei dati, e si attende anche il risultato delle analisi sui frutti di mare. Si guarda anche ai sedimenti. Il Governo Giapponese ha negato a Greenpeace il permesso di analisi nelle proprie acque territoriali, ma la Tepco sta effettuando in questi giorni controlli sui fondali. Tutto l’ecosistema è a rischio. Nel servizio l’intervista a Giorgia Monti responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia.
Monica Fabbri
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