Guerra in Caucaso, l'invito al dialogo di Stolfi

Guerra in Caucaso, l'invito al dialogo di Stolfi.
Si combatte oramai da 5 giorni, in Georgia, e nonostante l’ordine della fine delle operazioni militari, impartito dal presidente Russo, Dmitri Medvedev, gli scontri si susseguono e diversi villaggi georgiani continuano ad esser bombardati. Il presidente francese, Sarkosy, è volato a Mosca per tentare una mediazione, e intanto si moltiplicano gli appelli. Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Fiorenzo Stolfi, a nome del Governo Sammarinese, ha espresso , la più forte preoccupazione ed il più sentito rammarico, e l’auspicio che gli sforzi della diplomazia internazionale possano contribuire efficacemente e nei tempi più brevi alla cessazione delle operazioni militari e del susseguirsi di violenze che rischiano di espandere il conflitto. Il Segretario di Stato evidenzia come il ritorno al dialogo rappresenti l’ unico ed insostituibile strumento per arrivare ad una soluzione politica.” Secondo l'Alto commissariato Onu per i rifugiati sono almeno 100.000 gli sfollati. Oggi si è registrata la prima uccisione di un giornalista straniero, un cameraman olandese, che ha perso la vita in un bombardamento a Gori, in Georgia centrale. «Ho deciso di sospendere le operazioni per costringere la Georgia alla pace - ha detto Medvedev - il risultato è stato raggiunto». La Russia ha imposto a Tbilisi due condizioni per una soluzione definitiva: il ritorno delle truppe georgiane alle posizioni iniziali, con la loro parziale demilitarizzazione, e la firma di un documento giuridicamente vincolante sul non uso della forza». Annullata intanto a Bruxelles la riunione straordinaria del consiglio Nato-Russia

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