TERRITORIO

Guerra e siccità: l'agricoltura interna rischia di scomparire

L'allarme di Lorenzo Canini, presidente ASPA

È chiaro e diretto l'allarme lanciato dall'Associazione Sammarinese Produttori Agricoli: “L'aumento dei costi energetici e delle materie prime rischia seriamente di cancellare l'agricoltura interna della Repubblica”. Per evitare il peggio e preservare il settore, spiegano, serve intervenire quanto prima con aiuti.

"È vero facciamo produzioni di nicchia e piccole rispetto al resto del mondo - spiega Lorenzo Canini - però questo ci rende anche un minimo autonomi rispetto ad altri settori energetici che al momento, all'interno del nostro territorio, vengono completamente acquistati. Noi produciamo cereali, olio, vino, miele, carne e quindi abbiamo all'interno del territorio un'autonomia che, in questo momento, vista la globalizzazione e tutta la preoccupazione del mondo che ci circonda nel reperire materie prime, pensiamo che sia di grande aiuto e da preservare".

Ad oggi la produzione interna di cereali, che si aggira intorno ai 15.000 quintali, o altre materie prime è ancora garantita ma la maggior parte degli agricoltori e allevatori sta portando avanti l'attività in rimessa.

"Siamo molto preoccupati - aggiunge Canini - perché l'agricoltura è un settore che a San Marino rappresenta una storia però è in forte difficoltà. Veniamo da due anni veramente difficili, l'anno scorso abbiamo avuto una siccità che non si registrava dal 2003 che ha messo parecchie aziende in difficoltà però ci ha permesso a fatica di andare avanti. In questo anno speravamo di avere un minimo di tranquillità e invece questi aumenti stanno facendo pensare ad alcuni miei colleghi, se non la maggior parte, di dover chiudere le aziende".     

Nel servizio l'intervista a Lorenzo Canini (Presidente A.S.P.A)
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