Guerra in Ucraina: Amnesty International accusa Mosca di crimini di guerra

Kiev attiva due corridoi, attraverso Polonia e Romania, per sbloccare l'export dei suoi cereali. 18.000 tonnellate di mais hanno raggiunto la Spagna

Infuriano i combattimenti a Severodonetsk, da giorni teatro della battaglia nell'est dell'Ucraina: il vicecapo del dipartimento della Milizia popolare del Donetsk riferisce che le forze russe, supportate dall'artiglieria, hanno distrutto un ponte che collega la città alla vicina Lysychansk, bloccando le forze ucraine che ora – dice - "hanno due opzioni: arrendersi, o morire". Ma come sta evolvendo il conflitto? Il Ministero della Difesa britannico, nel suo ultimo rapporto, afferma che nei prossimi mesi le operazioni di attraversamento del fiume saranno probabilmente tra i fattori che determineranno il corso della guerra. Per riuscire nella sua operazione nel Donbass, la Russia – secondo lo stesso rapporto - "dovrà compiere ambiziose azioni di fiancheggiamento o effettuare attraversamenti di fiumi", a cominciare dai Severski Donets. Operazioni che si prospettano complesse, per il fatto che le forze ucraine sono riuscite a far saltare un gran numero di ponti prima di ritirarsi. Allo stesso tempo, Mosca sta lottando per mettere in atto il coordinamento necessario per effettuare gli attraversamenti sotto tiro. Secondo i funzionari Usa è probabile che la Russia arrivi a controllare l'intero Lugansk in poche settimane. Intanto, sarebbero ancora 500 i civili rifugiati nell'impianto chimico Azot, tra cui 40 bimbi.

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Amnesty International accusa Mosca di crimini di guerra, affermando che centinaia di civili sono morti in implacabili attacchi a Kharkiv, molti dei quali effettuati con bombe a grappolo, proibite dai trattati internazionali. "L'uso ripetuto di munizioni a grappolo ampiamente vietate è scioccante e dimostra un completo disprezzo per le vite dei civili", ha affermato Donatella Rovera, ricercatrice di crisi e conflitti presso il quartier generale di Amnesty. Tutto ciò mentre Mosca dichiara di accogliere con favore gli sforzi di mediazione della Santa Sede. “Manteniamo un dialogo aperto e riservato su una serie di questioni, principalmente legate alla situazione umanitaria in Ucraina", afferma il direttore del Primo dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo.

Mentre la crisi del grano sarà di nuovo al centro di contatti tra Ankara, Mosca e Kiev: il presidente turco Erdogan afferma di voler risentire in settimana Putin e Zelensky. L'Ucraina attiva intanto due corridoi, attraverso Polonia e Romania, per sbloccare l'export dei suoi cereali. 18.000 tonnellate di mais hanno appena raggiunto la Spagna.

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