A fine estate ha seminato paura con oltre 100 casi di infezione accertata, tra il ravennate, il cesenate e il riminese.
In un vertice tenutosi nei giorni scorsi a Bologna tra i rappresentanti dei territori colpiti e l’assessore regionale alla sanità Luigi Bissoni è emerso che sono stati rilevati focolai secondari che indicherebbero un contagio attraverso “uovo”.
Segnali preoccupanti che hanno indotto a chiedere inteventi di disinfestazione già da gennaio.
Anche a San Marino, già dall’inizio dell’anno saranno attivate le misure di disinfestazione contro la zanzara tigre.
“In Repubblica – sottolinea il dirigente del Servizio di Igiene Ambientale Aldo Arzilli - non è stato segnalato neppure un caso di sospetta infezione da virus Chikungunya e i dati che abbiamo sul monitoraggio della zanzara tigre sono confortanti. Già a fine estate nelle ovo-trappole la presenza dell’insetto era bassissima, a testimonianza dell’efficacia dell’opera di contrasto e prevenzione”.
Il dottor Arzilli informa inoltre che è allo studio l’ipotesi di ampliare sul territorio sammarinese l’intervento preventivo e di contrasto anche alle zecche e agli altri artropodi, potenziali vettori di malattie che con la globalizzazione e i mutamenti climatici, potrebbero arrivare anche da noi.
In un vertice tenutosi nei giorni scorsi a Bologna tra i rappresentanti dei territori colpiti e l’assessore regionale alla sanità Luigi Bissoni è emerso che sono stati rilevati focolai secondari che indicherebbero un contagio attraverso “uovo”.
Segnali preoccupanti che hanno indotto a chiedere inteventi di disinfestazione già da gennaio.
Anche a San Marino, già dall’inizio dell’anno saranno attivate le misure di disinfestazione contro la zanzara tigre.
“In Repubblica – sottolinea il dirigente del Servizio di Igiene Ambientale Aldo Arzilli - non è stato segnalato neppure un caso di sospetta infezione da virus Chikungunya e i dati che abbiamo sul monitoraggio della zanzara tigre sono confortanti. Già a fine estate nelle ovo-trappole la presenza dell’insetto era bassissima, a testimonianza dell’efficacia dell’opera di contrasto e prevenzione”.
Il dottor Arzilli informa inoltre che è allo studio l’ipotesi di ampliare sul territorio sammarinese l’intervento preventivo e di contrasto anche alle zecche e agli altri artropodi, potenziali vettori di malattie che con la globalizzazione e i mutamenti climatici, potrebbero arrivare anche da noi.
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