Guida ai vaccini disponibili contro il Covid: tutte le caratteristiche da sapere
Da Pfizer-BioNTech a Moderna, passando per AstraZeneca, Johnson&Johnson e Sputnik, ecco quali sono i vaccini già sul mercato o prossimi ad esserlo per la lotta contro il coronavirus e quali sono le diverse caratteristiche.
Pfizer-BioNTech
Vaccino: realizzato dalla Pfizer con sede a New York e dalla società tedesca BioNTech il Comirnaty è il primo vaccino arrivato in Italia contro il Covid-19
Efficacia: 95% e la totale protezione dalla forma grave della COVID-19
Dosi e Somministrazione: il vaccino può essere somministrato nei soggetti a partire dai 16 anni di età, attraverso due iniezioni, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio, che si effettuano a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra.
Come agisce: a differenza dei vaccini tradizionali che prevedono la somministrazione di parti inattivate del virus questo vaccino si basa sulla tecnologia a mRNA. Il vaccino Covid Pfizer agisce introducendo nell’organismo materiale genetico, chiamato mRNA, che contiene le istruzioni genetiche per produrre una particolare proteina del Coronavirus, nota come Spike. Il sistema immunitario della persona riconoscerà quindi questa proteina come estranea e produrrà anticorpi e attiverà le cellule T (globuli bianchi) per attaccarla. Se, in seguito, la persona entrerà in contatto con il virus SARS-CoV-2, il suo sistema immunitario lo riconoscerà e sarà pronto a difendere l'organismo da esso. Una volta compiuta la propria missione, l’mRNA del vaccino non resta nell’organismo ma si degrada naturalmente pochi giorni dopo la vaccinazione. Non c’è pertanto alcun rischio che entri nel nucleo delle cellule e ne modifichi il DNA.
Immunità: la protezione è stata dimostrata dopo una settimana dalla seconda dose. Ancora non si sa con certezza quanto duri nel tempo poichè il periodo di osservazione è stato necessariamente solo di pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che la protezione dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi.
Effetti indesiderati: le reazioni avverse osservate più frequentemente (più di 1 persona su 10) nello studio sul vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) sono stati in genere di entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Tra queste figuravano dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre. Arrossamento nel sito di iniezione e nausea si sono verificati in meno di 1 persona su 10. Prurito nel sito di iniezione, dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e sensazione di malessere sono stati effetti non comuni, che hanno interessato meno di 1 persona su 100. Debolezza nei muscoli di un lato del viso (paralisi facciale periferica acuta) si è verificata raramente, in meno di 1 persona su 1000.
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Moderna
Vaccino: prodotto dall’azienda statunitense Moderna, con sede nel Massachusetts il vaccino mRNA-1273 è il secondo arrivato in Italia Efficacia: 94,1% e la totale protezione dalla forma grave della COVID-19 Dosi e Somministrazione: Il vaccino può essere somministrato ai maggiorenni attraverso due iniezioni, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di almeno 28 giorni l’una dall’altra.
Come agisce: come quello di Pfizer BioNTech anche questo vaccino è a base di RNA e contiene le istruzioni genetiche per costruire la proteina del Coronavirus, nota come Spike. Quando viene iniettato nelle cellule, il vaccino fa in modo che il nostro corpo inizi a produrre questa proteina Spike, la quale viene individuata dal nostro sistema immunitario che inizia così a produrre gli anticorpi contro il Covid.
Immunità: a partire da 14 giorni dopo la somministrazione della seconda dose. Secondo l’azienda americana il vaccino Moderna dovrebbe proteggere contro il coronavirus fino a due anni. Resta però ancora un fattore da stabilire con certezza. Secondo l’Aifa la protezione dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi ma è un dato che andrà confermato.
Effetti indesiderati: gli effetti indesiderati più comuni sono stati dolore nel sito di iniezione (92%), affaticamento (70%), mal di testa (64,7%), dolori muscolari (61,5%), brividi (45,4%), nausea/vomito (23%), ingrossamento delle ghiandole linfatiche nello stesso braccio dell’iniezione (19,8%), febbre (15,5%), gonfiore (14,7%) e arrossamento (10%) nel sito di iniezione. Le reazioni sono state generalmente di intensità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Le reazioni sono state più frequenti dopo la seconda dose e nei partecipanti più giovani tra i 18 e i 65 anni, rispetto ai partecipanti di età superiore ai 65 anni.
AstraZeneca
Vaccino: il vaccino AZD1222 è prodotto dall’azienda biofarmaceutica anglo-svedese AstraZeneca Efficacia: 76% è il dato aggiornato dalla casa farmaceutica dopo lo studio clinico effettuato in stati Uniti, Perù e Cile.
Dosi e somministrazione: due iniezioni, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di tre mesi l'una dall'altra a partire dai 18 anni di età
Come agisce: a differenza di Pfizer e Moderna è un vaccino tradizionale che prevede l’iniezione diretta della proteina spike del coronavirus. Si tratta del cosiddetto vaccino a vettore virale che utilizza una versione modificata dell’adenovirus dello scimpanzè, non più in grado di replicarsi, come vettore per fornire le istruzioni per la sintesi della proteina Spike che causa il Covid-19. Il sistema immunitario la riconosce e inizia produrre anticorpi contro il Coronavirus.
Immunità: a partire da 15 giorni dopo la somministrazione della seconda dose
Effetti indesiderati: la maggior parte delle reazioni avverse segnalate è stata di severità lieve o moderata e solitamente gli eventi si sono risolti entro pochi giorni dalla vaccinazione. Rispetto a quanto osservato nei partecipanti più giovani, reazioni avverse, che sono comunemente previste con la somministrazione di un vaccino, sono state generalmente meno frequenti e più lievi nei partecipanti con più di 65 anni.
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Johnson&Johnson
Vaccino: il vaccino di Janssen Ad26.COV2.S, divisione farmaceutica del gruppo americano Johnson&Johnson è stato autorizzato in seguito alla raccomandazione dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e dovrebbe consentire di accelerare la campagna vaccinale in Europa perché richiede la somministrazione di una sole dose a differenza degli altri vaccini finora autorizzati. Efficacia: tra il 72 e il 61% a seconda delle diverse zone in cui i trial clinici di terza fase sono stati effettuati (Efficacia USA 72,8% Africa 64,0% America Latina 61,0%) e dell’86% nel prevenire le forme gravi.
Dosi e Somministrazione: un’unica dose, che può essere somministrata dai 18 anni in su, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio,
Come agisce: è un vaccino a vettore virale che sfrutta un adenovirus di tipo 26 (Ad26, provoca di solito un raffreddore), cioè umano, disattivato. All'interno del virus viene inserita la proteina Spike che causa il Covid. Il sistema immunitario la riconosce e inizia produrre anticorpi contro il Coronavirus.
Immunità: la protezione inizia circa 14 giorni dopo la vaccinazione ma attualmente non è noto per quanto tempo duri.
Effetti indesiderati: secondo l’Agenzia europea del farmaco tra gli effetti collaterali più frequenti sono stati segnalati casi di febbre, dolori muscolari e dolore al sito dell’iniezione, che sono scomparsi rapidamente. Le controindicazioni di questo vaccino sono tuttavia notevolmente più lievi rispetto a quelle di Pfizer, Moderna e AstraZeneca e senza segnalazioni di reazioni allergiche.
Gamaleya Research Institute – Sputnik V
Vaccino: sviluppato dal Gamaleya Research Institute di Mosca, il vaccino russo Sputnik V (o Gam-COVID-Vac) è composto da due diversi virus che appartengono alla famiglia degli adenovirus. Dopo esser approdato a San Marino l’arrivo di questo vaccino in Italia è previsto per il mese di luglio. Efficacia: 91,6% secondo uno studio pubblicato sulla rivista medica Lancet.
Dosi e somministrazione: il vaccino viene somministrato in due dosi a distanza di 21 giorni l'una dall'altra.
Come agisce: sfrutta la tecnologia a vettore virale (utilizzata da astraZeneca e Johnson&Johnson) ma a differenza di questi, per incrementare l’effetto del vaccino, sfrutta due adenovirus differenti: nella prima iniezione viene utilizzato il virus Ad26 mentre per la seconda dose il virus Ad25. Questi adenovirus, modificati in modo da contenere il gene responsabile della produzione della proteina spike del SARS-CoV-2, non sono in gradi di riprodursi nell’organismo e non provocano la malattia.
Immunità: la protezione immunitaria dello Sputnik V contro il SARS-CoV-2 diventa significativa a partire dalla seconda inoculazione.
Effetti indesiderati: per quanto concerne la sicurezza, lo Sputnik V è risultato essere decisamente ben tollerato, con effetti collaterali lievissimi e di breve durata (24-48 ore), del tutto attesi dai ricercatori, perché mostrano che il vaccino sta facendo il proprio dovere. Fra quelli segnalati dai partecipanti figurano leggera febbre, dolore al sito dell'iniezione, dolori muscolari e articolari, mal di testa e affaticamento (astenia). Il Gamaleya Research Institute ha anche dato vita a un asse con AstraZeneca per vedere se la combinazione dei due vaccini possa risultare più efficace. Si tratta di vaccini identici nella concezione, nei quali cambiano i vettori virali e si vuole verificare se mescolando ulteriormente i vettori la risposta possa essere superiore.
(Rif. Dati AIFA)
Benedetta de Mattei
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