Inizialmente erano state ordinate 10mila dosi di vaccino per fronteggiare quella che era stata annunciata come la pandemia del secolo, l’influenza suina, rivelatasi poi molto meno grave del previsto, anche meno delle normali influenze stagionali. L’acquisto delle 10mila dosi sarebbe costato, alla sanità sammarinese, circa 120mila euro. Poi si è deciso di fare economia e di ridurre l’acquisto a 2.000 dosi, per un risparmio di 100mila euro. Alla fine le persone che hanno deciso di sottoporsi al vaccino sono state appena 309 in tutto. Una percentuale decisamente irrisoria: 23 circa i bambini, stessa cifra per gli operatori sanitari, che sembrava invece dovessero vaccinarsi in massa, adulti a rischio 262. Sono dunque rimasti inutilizzati 1.600 vaccini in tutto, che in base agli accordi presi, dovranno essere restituiti. San Marino si sta attrezzando proprio in questi giorni per rispedirli: difficile sapere quale sarà il loro destino: non è nemmeno escluso che non saranno riutilizzati per la prossima influenza stagionale, sempre che il virus non muti. E a proposito di influenza stagionale, tanto per fare un confronto con la suina, i vaccinati per quella che sta iniziando in questi giorni sono stati 3.491, da ottobre a dicembre.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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