Prima Anonymous, che nel weekend ne ha manipolato i contenuti. Poi l’attacco dei polacchi di Underground, che ha costretto le autorità a chiudere i siti e a trasferirli su un altro server. Entrambi protestano contro Varsavia, che questa settimana intende sottoscrivere l’accordo internazionale che protegge i diritti di proprietà intellettuale. Dietro alle garanzie per la tutela del copyright, i cybernauti vedono censura e profitti a loro spese.
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