Un richiamo forte alla coesione, dai nuovi Capi di Stato; vista anche la complessità delle sfide di questa fase, caratterizzata da violente crisi esogene: prima il Covid, poi l'incubo della guerra in Ucraina. Un “orizzonte internazionale tuttora cupo”, hanno riconosciuto Alessandro Scarano e Adele Tonnini. Da qui l'auspicio affinché “cessi il fragore delle armi”, e prevalga la sicurezza – è stato detto - “all'interno dei confini crudelmente assediati”. Sottolineata la forte risposta solidale del Paese, di fronte al dramma dei profughi; impegno che prosegue. Posto l'accento allora sulle relazioni internazionali, richiamando il “rapporto speciale” con la Santa Sede; e quello - esclusivo e fraterno - con l'Italia: al fianco di San Marino anche nel percorso di integrazione europea. Per finalizzare l'Accordo di Associazione la Reggenza chiama le Istituzioni ad uno “sforzo corale”. “Siamo e saremo – è stato detto - al fianco dei nostri cittadini; di tutti i cittadini”. I Capitani Reggenti ritengono prioritario un “pieno recupero di tutti i principi e le idealità” alla base di una “buona politica”. Mano tesa ai giovani; perché possano crescere ed affermarsi. Vicinanza agli anziani; sostegno alle “politiche incentivanti e di integrazione in favore delle persone con disabilità”. Fra le linee guida anche la valorizzazione del tessuto imprenditoriale. Uno “sviluppo sostenibile e di qualità”, questo l'obiettivo. E qui un altro punto chiave: la difesa del “magnifico territorio” della Repubblica, la promozione di una “vera e propria coscienza ambientale, da diffondersi in ogni contesto". Infine un impegno: garantire alla cittadinanza quel “patrimonio intangibile di valori” che ha fatto grande la piccola Repubblica di San Marino; rimarcandone la “spinta ideale”, la “valenza storica” e la vocazione attuale”.
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