I "Disturbi infantili" tra manuali e realtà raccontati da Karen Venturini in un libro che diventa anche di denuncia
Trentuno piccoli racconti che interpretano in modo paradossale e umoristico i dettami dei disturbi e delle disabilità dei bambini. Sì perché il rischio è che ci sia un'eccessiva etichettatura delle malattie mentali che possono colpire i più piccoli. Il libro di Karen Venturini, “Disturbi infantili”, secondo di una trilogia dedicata ai disagi della mente ed edito da Raffaelli Edizioni, si interroga proprio su questo. "Ho lavorato su collage che ho costruito io - spiega la Venturini -, inventando storie fantastiche per demitizzare i disturbi dei bambini e per denunciare questa eccessiva patologizzazione della malattia. C'è anche un grosso business attorno alla malattia mentale, con psicofarmaci e programmi terapeutici".
A ospitare la presentazione del libro e l'attività di laboratorio correlata è la Galleria Nazionale di San Marino, che collabora con gli artisti locali. "C'è una sezione - chiosa Rita Canarezza, operatrice culturale Galleria Nazionale - all'interno dell'archivio performativo della Galleria Nazionale di San Marino dedicata proprio ai portfolio e alle ricerche degli artisti".
Il libro cerca di accendere un faro sulla gestione dei disagi mentali giovanili e denuncia l'abuso, in alcuni casi, di psicofarmaci, come spiega lo psichiatra Ernesto Venturini, che è anche padre e ispiratore dell'autrice. "Vari anni fa c'era il dogma di non dare psicofarmaci ai minori, mentre oggi - conclude Venturini - se prendiamo come riferimento gli Stati Uniti, di cui abbiamo le statistiche, circa il 40% degli adolescenti prende farmaci. Si è creata una situazione criticabile e negativa".
Nel video le interviste a Karen Venturini (autrice), Rita Canarezza (operatrice culturale Galleria Nazionale) e Ernesto Venturini (psichiatra)
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