I racconti dei migranti sbarcati dalla Ocean Viking: le donne sono state tutte violentate in Libia

A bordo, racconta un volontario, c'era cibo solo per altri due giorni

Man mano che la nave della ong SOS Mediterranée Ocean Viking si avvicina al Porto Corsini di Ravenna, il grido "Welcome to Italy" di alcuni attivisti di Mediterranea Saving Humans si fa più comprensibile. Sulla banchina 300 persone tra sanitari, Croce Rossa, Protezione Civile, personale del Comune di Ravenna. Lungo 200 metri di banchina allestiti presidi riscaldati per l'accoglienza. A tempo di record, la telefonata da Roma è arrivata il 27 dicembre. Prima le operazioni sanitarie a bordo, poi i 113 migranti, 35 dei quali sono minori, vengono fatti scendere.
Le donne, risulterà dai controlli successivi, sono state tutte violentate. E' così che succede nei lager libici da dove arrivano. I bimbi sono scalzi, c'è un fagottino che ha 17 giorni.
Nessuno ha Covid ma hanno tubercolosi, malaria, infezioni e quasi tutti la scabbia. Il loro salvataggio è avvenuto a nord delle coste africane nella notte tra il 26 e 27 dicembre. Poi la scelta del governo Meloni di farli sbarcare qui. E' la prima volta per Ravenna, che non ha centri di prima accoglienza e che è stata costretta ad accelerare le procedure sanitarie e di polizia per poi avviare subito la  ripartizione già concordata. I minori non accompagnati resteranno invece a Ravenna nelle strutture già individuate.

Nel video l'intervista a Castrese De Rosa Prefetto Ravenna Michele De Pascale sindaco di Ravenna Alberto Catagna presidente Comitato Croce Rossa Ravenna

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