È cominciato tutto tre anni fa alla Ciarulla, quando i ragazzi delle scuole medie, in collaborazione con l'Azienda autonoma di Stato per i lavori pubblici, hanno cominciato a mettere a dimora delle piantine forestali. Nel triennio in totale 1500 esemplari autoctoni. Un fattivo e tangibile contribuito per la tutela della biodiversità e la lotta al cambiamento climatico, come vuole l'agenda 2030 dell'Onu. Ora, a pochi giorno dalla Giornata della terra, il progetto il “Bosco che verrà” si conclude con la consegna dell'area verde alla collettività. Una cerimonia aperta a tutti per ringraziare del loro lavoro alunni e insegnanti e del sostegno famiglie, aziende ed enti sammarinesi. Il piccolo bosco crescerà, le piante stanno attecchendo bene, è sarà curato dall'Aaslp. Si trova in un'area a forte impatto antropico e avrà quindi effetti positivi su clima, paesaggio e biodiversità del territorio. I cittadini avranno così un nuovo spazio all'aperto da vivere a pieno.
"Questo è uno degli interventi che permetterà di avere una Repubblica sostenibile - spiega Stefano Canti, segretario al Territorio -. L'impegno da parte di tutti deve essere uguale. Stiamo costruendo un percorso ciclopedonale che collegherà il Parco Ausa e il Parco Laiala e anche lì progettiamo di realizzare un parco simile".
"Far lavorare e partecipare i ragazzi alla realizzazione di un'area forestale - racconta Marco Magalotti, ideatore progetto -, che diventerà grande quando saranno adulti, è una formula che pensiamo possa servire a maturare coscienza nei giovani cittadini".
Nel video le interviste a Stefano Canti (segretario al Territorio) e Marco Magalotti (ideatore progetto)