"Il confine tra rigore e abuso", una riflessione sullo scandalo della ginnastica ritmica in Italia
Elisa Cavalli, ex campionessa sammarinese, parla della sua esperienza, delle fragilità degli adolescenti e dell'importanza dell'approccio
“E' uno sport che chiede un certo tipo di fisico ed un certo tipo di prestanza in pedana, bisogna tenerlo in conto. Ma ciò non significa dover accettare vessazioni o pressioni psicologiche”. Elisa Cavalli ha rappresentato San Marino in coppe del mondo, campionati europei e mondiali di ginnastica ritmica. E dopo lo scandalo abusi e vessazioni in Italia, scoperchiato da due “ex Farfalle”, sul quale è atteso nelle prossime settimane un verdetto interno, entra nel sottile confine tra rigore e vessazione. “Ho ammirato le ginnaste che hanno denunciato, credo sia importante andare a fondo ma non è la ritmica che si porta dietro questo lato negativo - dice - può succedere in ogni tipo di disciplina agonistica. E' sempre l'approccio a fare la differenza”. Ammette di essere stata fortunata a suo tempo con le allenatrici a San Marino, di avere assistito altrove, in contesti di gara soprattutto, ad “incoraggiamenti” lontani dai suoi standard. Insiste sull'aspetto umano, sulle fragilità da adolescente di ogni giovane promessa.
Nel video l'intervista ad Elisa Cavalli, ex ginnasta ed allenatrice ginnastica ritmica
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