Il Congresso adotta un decreto delegato sul consumo. Righi: "Più tutele per i cittadini"
"Garantisce – spiega la Segreteria all'Industria – l'accesso alla class action contro le truffe online e la possibilità per le associazioni di categoria di rappresentare i consumatori in giudizio”
Nuovi strumenti di tutela per difendere i consumatori: in particolare “garantendo – spiega la Segreteria all'Industria e Commercio – l'accesso alla class action contro le truffe online e la possibilità per le associazioni di categoria di rappresentare i consumatori in giudizio”. Tutto questo è previsto da un decreto delegato sul consumo, adottato dal Congresso di Stato.
Lo strumento, che bypassa l'aula consiliare, è stato scelto dal Governo per superare lo stallo della seconda lettura. “Introduciamo tutele importanti – spiega il Segretario Fabio Righi, che ha voluto fortemente la norma – con buona pace di chi ha bloccato il testo normativo da oltre tre anni”. Dalle associazioni di categoria diverse letture: “Si tratta di un apprezzabile primo passo nella giusta direzione – commenta Emanuel Santolini dell'Associazione sportello consumatori –. Peccato però che la legge originaria sia stata osteggiata, impedendo ai sindacati di essere autonomi nella difesa dei consumatori, grazie a stanziamenti pubblici”.
Molto soddisfatto Mirco Battazza di Asdico: “Attendavamo questa norma da tempo, dunque siamo contenti dell'iniziativa del Governo, anche se speravamo nell'iter classico. Reputo un segnale positivo che la Commissione finanze abbia accolto all'unanimità il progetto”. “Il fine ultimo è positivo, ma non sempre le disposizioni calate dall'alto funzionano – osserva Francesca Busignani di Ucs –. Prima di decidere per un decreto non siamo stati interpellati. Ci riserviamo dunque di fornire le nostre osservazioni una volta letto il testo”.
A stretto giro la replica del Segretario Righi: "Il decreto è il copia incolla della norma che oggi è già al vaglio del Parlamento in seconda lettura. Si è deciso per il decreto perché c'erano delle esigenze di risposta immediata, presentate anche dalle associazioni di categoria. Non dovrebbero esserci problemi perché il testo in seconda lettura non è emendabile, visto che è passato all'unanimità in Commissione Finanze. Il decreto ci permette solo di ovviare a delle lentezze che si verificano in aula per motivi più politici che altro".
Nel video l'intervista a Fabio Righi, segretario a Industria e Commercio
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