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Il diritto alla scelta e alla speranza. Due testimonianze potenti di donne afghane

Un momenti di riflessione organizzato da Attivamente ed Unione donne Sammarinesi

11 set 2022

Una testimonianza di chi ha vissuto l'orrore. Una riflessione sui diritti delle donne in Afghanistan, organizzato da Attivamente ed Uds, con la partecipazione di due ragazze afghane: le “madrine” della tre giorni di “Tuttavia...che spettacolo”"La situazione in Afghanistan non è migliorata con l'arrivo dei talebani soprattutto per quanto riguarda la situazione dei diritti delle donne dice Madina Hassani, coordinatrice di progetti di women's empowerment della ONG Nove. E' mediatrice linguistico culturale, è scappata dall'Afghanistan nell'agosto dello scorso anno, vivendo così in prima persona il dramma del caotico ritiro delle truppe occidentali dal suo tormentato paese.

Una testimonianza potente la sua, accanto a quella sofferta di Mulkara Rahimi, giocatrice di pallacanestro in carrozzina e fisioterapista, il cui racconto si è interrotto più volte nel raccontare quella fuga solitaria, i contatti con la famiglia rimasta là, il dolore per un popolo che sta sprofondando insieme alle sue donne. Un occasione, proprio nell'anniversario delle Torri Gemelle, di quell'11 settembre che spinse gli Stati Uniti a dichiarare guerra all'Afghanistan, per una riflessione sui diritti, sull'accoglienza, sull'inclusione.

20 anni dopo, quel regime, che si credeva sconfitto per sempre, è tornato al potere. E sono poche le ONG che vi operano. Di Afghanistan non si parla quasi più. Il rischio è tradire due volte la promessa ad un popolo, alla sua aspirazione di democrazia e modernità. In cui Madina e Mulkara continuano a credere.

Nel video l'intervista a Madina Hassani, mediatrice culturale; Sabrina Iacobucci coordinatrice progetto "Oltre l'accoglienza Nove Onlus" e Vanessa Muratori, UDS





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