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Il dono di Giada

Bimba ucraina salvata grazie al fegato della 16enne tragicamente scomparsa: "Gesto d'amore che rispecchia il suo essere"

di Silvia Pelliccioni
1 set 2022
Nel riquadro, l'11enne ucraina (foto La Stampa)

Restituire alla vita chi vive sospeso, rispondere alla perdita con l'amore. I genitori di Giada Penserini, così come quelli di Simone De Luigi, non si sono sottratti, compiendo una scelta di speranza. E' così che è stata data una possibilità di sopravvivenza ad una bambina ucraina di 11 anni, affetta da grave e rara malformazione alle vie biliari contro cui non avevano dato alcun risultato due operazioni eseguite nel paese d'origine. Dopo dodici ore di intervento alle Molinette di Torino, le è stata impiantata una parte del fegato, diviso in due, della 16enne sammarinese, collegando la vena porta epatica con la vena renale della bambina.

L'altra parte, più piccola, dell'organo è stata invece impiantata in un neonato all'ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il dolore dunque che diventa coraggio e porta alla rinascita.

“È quello che Giada avrebbe voluto, un gesto d'amore che rispecchia il suo essere” - dice il padre Stefano che tiene ad esprimere anche un ringraziamento sentito a tutti quelli che hanno partecipato al dolore della famiglia. “In particolar modo a tutti gli splendidi giovani di cui troppo spesso si parla in modo negativo, – sottolinea - e che invece in questa circostanza con i loro semplici gesti d'Amore sono stati di lezione a tutti noi adulti”.





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