La guerra, i soprusi, la negazione di ogni diritto, la quotidianità nell'altra parte del mondo. L'associazione Emma Rossi ha guardato fuori dai confini sammarinesi nel riconoscere il ruolo svolto da donne impegnate nel raccontare, difendere, fare sentire la propria voce in difesa dei diritti umani, in particolare delle donne e dei minori. La giuria composta da Maria Cristina Messa quale Presidente, Giovanna Melandri, Maria Lea Pedini, Daniela Rotondaro e dal presidente dell'Associazione, Enrico Guidi, ha premiato la giornalista italiana Francesca Mannocchi, proposta dalla Consulta per l’Informazione di San Marino. Presente anche Andrea Belluzzi, Segretario alla Cultura, che ha elogiato l'iniziativa.
“Il suo racconto dalle diverse zone di guerra e, nell’ultimo periodo, in particolare, dai territori coinvolti dal conflitto in Ucraina - si legge nella motivazione -, evidenziano il suo alto impegno nel campo dell’informazione, le personali qualità di indipendenza e coraggio, ma anche la grande attenzione verso le realtà ed i soggetti, in particolare donne e bambini, a cui dedica la sua narrazione, mai disgiunti da una riconosciuta sensibilità ed equanime osservazione nei confronti della dimensione umana. Il Presidente le ha consegnato il premio di 5.000 euro e una pergamena. L'inviata ha poi parlato della sua esperienza in una lectio magistralis sul tema: “La guerra: le vite di prima”. Speciale menzione della giuria
Ci sono stati anche due speciali riconoscimenti al merito. Il primo alle candidate iraniane Atena Daemi, proposta dal Soroptimist Club di San Marino e Nasrin Sotoudeh, proposta dalla giornalista Carmen Lasorella, "per il coraggio e la forza morale con cui hanno affrontato intimidazioni, detenzione in carcere, condanne oltraggiose, vessazioni fisiche e psicologiche, lontananza dalla famiglia a causa del loro incrollabile e generoso impegno in difesa dei diritti umani". Il secondo alla afghana Marian Rawi, proposta dalla Giunta di Castello della Città di San Marino: "per il suo straordinario lavoro a sostegno delle donne, cui il Governo islamista in carica ha progressivamente negato tutti i diritti e ogni libertà personale, al punto da renderle invisibili in un Paese tra i più poveri al mondo”.
Nel corso dell’evento la vicepresidente. Patrizia Busignani, ha presentato l'annullo postale celebrativo del Premio, proposto sull’emissione filatelica dedicata alla prima Reggenza interamente al femminile nel 2017.