Il primo intervento della Reggenza
Il primo discorso della Reggenza è, come sempre, incentrato sull'attualità – dai rapporti con l'Italia e l'Europa alle tematiche ambientali – ma c'è anche, questa volta, una attenzione particolare per lo sport. La Reggenza richiama il rapporto speciale ed esclusivo tra San Marino e Italia, gli obiettivi comuni che definisce “ambiziosi”, come il rilancio integrale della collaborazione bilaterale che dovrà avvenire anche attraverso la revisione del testo base che – pur con i vari aggiustamenti – regge la cooperazione fra i due Paesi, vale a dire la Convenzione di amicizia e di buon vicinato che proprio ieri ha festeggiato gli 80 anni di vita. “Siamo fiduciosi, hanno detto i Capi di Stato con un chiaro riferimento alla vicenda targhe, che si possa arrivare velocemente alla definizione delle criticità riscontrate dopo l'adozione di una normativa italiana fortemente impattante sull'economia e sui cittadini sammarinesi".
Sottolineata la vicinanza dell'Italia nel percorso negoziale che ci condurrà, insieme a Monaco e Andorra, all'accordo di associazione con l'Unione Europea. La Reggenza prende atto con soddisfazione dell'accelerazione impressa al negoziato e auspica che questo impulso sostanziale possa accendere speranze “in capo ai tanti sammarinesi che da una maggiore integrazione potranno ottenere benefici indiscussi e nuove opportunità economiche, sociali e culturali”.
Grande spazio anche all'ambiente con la Reggenza che rilancia il grido al mondo della giovanissima attivista svedese Greta Thunberg “abbiamo finito il tempo”. I Capi di Stato sottolineano la rivoluzione culturale che dovrà accompagnare le politiche degli anni a venire e le profonde similitudini tra l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e l'Enciclica “Laudato Si” di Papa Francesco.
Di nuovo il richiamo al più alto senso dello Stato per tutti coloro che hanno a cuore il bene della Repubblica, per il ripristino di un pluralismo dialettico sereno. Grande attenzione ai giovani e all'economia reale ma anche, e questo è meno consueto, al valore educativo dello sport perchè, sottolinea la Reggenza riconoscendo proprio allo sport una valenza prioritaria, è promotore di meccanismi di inclusione e di valorizzazione delle differenze.