EMILIA-ROMAGNA

Il sogno di Bonaccini bambino: “Volevo essere sammarinese per vestire la maglia della nazionale di calcio”

Questa mattina ha firmato la lettera di dimissioni da presidente dell'Emilia Romagna. A guidare la Regione, fino alle elezioni, sarà Irene Priolo

Stefano Bonaccini è pronto a vivere la sua nuova avventura europea. Questa mattina ha firmato la lettera di dimissioni da presidente della Regione e le ha comunicate alla presidente dell'Assemblea Legislativa Emma Petitti. Atto dovuto, per l'incompatibilità delle due cariche. Ora, come prevedono le norme, a guidare la giunta fino alle prossime elezioni - entro massimo cinque mesi - sarà la vicepresidente Irene Priolo. Bonaccini ha voluto ringraziare nella lettera la presidente Petitti "per la grande collaborazione di questi anni”.

Con le sue dimissioni la stessa Giunta regionale è decaduta e l'Assemblea legislativa sciolta. Rimangono entrambe in carica per garantire gli affari correnti e la gestione ordinaria dell'ente, la cui attività entra così in una fase di affievolimento dei poteri fino allo svolgimento delle prossime elezioni regionali. Fase in cui gli atti adottati dovranno rispettare i limiti dell'ordinaria amministrazione, dell'urgenza e della indifferibilità.

Intanto, ieri, in chiusura del G7 di Bologna, l'ultimo intervento da Presidente della Regione. Ai nostri microfoni Bonaccini ha parlato del rapporto di amicizia e delle collaborazioni con San Marino, ha ricordato il sostegno reciproco nei momenti di difficoltà - dal Covid all'alluvione – e ci ha svelato il suo sogno di bambino, legato proprio al Titano. “Volevo essere sammarinese perché, per le categorie in cui ho giocato a calcio da dilettante, forse a San Marino, anzi tolgo il forse, avrei potuto vestire la maglia della nazionale”.

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