Le badanti regolari sono circa 400, ma la Gendarmeria le stima attorno al migliaio. Rifondazione ritiene che vivano in condizioni di totale assenza di diritti civili. “Ad esempio – fa notare Vanessa Muratori, affiancata da Luca Lazzari – non possono cambiare lavoro, il loro permesso vale solo per svolgere funzioni di badante. E’ incostituzionale obbligare una persona a mantenere tutta la vita la medesima condizione lavorativa”. E la stessa Muratori fa notare che, stando alle leggi attuali, nessuna di loro potrà mai aspirare ad ottenere lo status di residente, “mentre per altre categorie più abbienti, come direttori di banca o soci di finanziarie, la residenza viene concessa facilmente, e in modo del tutto discrezione. Questa – conclude – è discriminazione”. Lo sportello di Rifondazione vuole essere un primo passo ed un imput a sindacati e pubblica amministrazione, affinché si prendano a cuore il problema: sarà aperto nella sede di Cailungo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 ed offrirà informazioni su leggi e contratti, che sono stati anche tradotti in russo per una maggiore comprensione.
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