Immigrazione: Spagna,vescovi contro uso coltelli a frontiera
Il neo segretario e portavoce della conferenza episcopale spagnola, José Maria Gil Tamayo, ha criticato oggi l'impiego di coltelli lungo la doppia barriera alla frontiera fra il Marocco e l'enclave spagnola di Melilla, per dissuadere le incursioni dei migranti. In dichiarazioni alla radio Cadena Cope, il sacerdote ha ricordato che "una grande quantità di giovani ottimamente preparati è costretta a emigrare dalla Spagna", domandandosi cosa succederebbe se "fossero trattati a quel modo". Gil Tamayo ha osservato di sentirsi "personalmente coinvolto" nel destino dei migranti, dal momento che suo padre "morì da immigrato in Germania negli anni Sessanta", quando nel Paese "dopo la guerra le condizioni erano molto difficili". Quindi l'appello al governo spagnolo a non considerare nemici i migranti, in quanto "l'autentico nemico sono le mafie che trafficano con le loro" vite, e a "fare uno sforzo per regolare l'immigrazione e proteggere i diritti degli immigrati".
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