Immigrazione: Tra cinquant'anni un terzo della popolazione italiana di origine straniera

I migranti regolari in Italia sono aumentati di 20.875 nel 2016 rispetto all'anno precedente, nonostante gli sbarchi e i movimenti migratori abbiano interessato quasi un milione di persone. Lo rileva il Dossier Statistico Immigrazione 2017, a cura di Idos, che fissa il fenomeno al 31 dicembre 2016 e che definisce l'Italia "un cantiere in cui i lavori risultano in ritardo e talvolta neppure avviati".

Il numero dei residenti di origine straniera è quasi identico a quello degli italiani all'estero: oltre 5 milioni e 300 mila. Il contributo degli immigrati al fisco supera i 3,2 miliardi, mentre sul totale degli assegni di pensione lo 0,3% va a cittadini venuti da fuori.


Da Paese-corridoio per raggiungere il Nord Europa, l'Italia si sta trasformando sempre più in un Paese-destinazione: sono ben 14 milioni i potenziali migranti diretti verso l'Italia, mentre i residenti stranieri con permesso di lungo periodo sono ormai la stragrande maggioranza (63%). 

Secondo le previsioni demografiche dell'Istat, nel 2065, tra 50 anni, potrebbero essere 14,1 milioni i residenti stranieri e 7,6 milioni i cittadini italiani di origine straniera: nell'insieme, dunque, più di un terzo della popolazione. 
Nessuna invasione Islam. Dai primi anni del 2000 persiste la netta prevalenza dei cristiani (53%).

Il Dossier riporta anche i dati Eurostat: il tasso di criminalità per 100mila abitanti è più basso tra gli stranieri che tra gli italiani. Inoltre, l'archivio interforze del ministero dell'Interno attesta che, sia per gli uni che per gli altri nel 2016 le denunce sono diminuite rispetto all'anno precedente, mentre nel periodo 2008-2015, secondo Eurostat, quelle contro italiani sono aumentate del 7,4% e quelle contro stranieri sono diminuite dell'1,7%.

VA

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