Impegno costante nella lotta alla prostituzione per le forze dell'ordine di Rimini
E' un rituale quotidiano la lotta alla prostituzione, una priorità per le forze dell'ordine di Rimini. Si susseguono operazioni sulle strade e nei centri di massaggi, gestiti da cinesi. Identificazioni, retate e arresti. L'ultimo caso ieri: la polizia municipale chiedendo un documento ad una lucciola ha poi scoperto che era falso e rubato. La donna, bulgara, è stata processata con una condanna a mesi 6 di reclusione con la pena sospesa e una multa di 250 euro. "Continuiamo con la nostra azione anche se le armi per combattere il fenomeno sono spuntate - precisa l'assessore alla sicurezza Jamil Sadegholvaad - soprattutto dopo che la Procura ha dichiarato illegittima l'ordinanza sull'ordine pubblico emessa dal sindaco". L’ordinanza vietava di prostituirsi in certe zone della città fino al 31 marzo. L’Amministrazione, secondo i magistrati, avrebbe equivocato tra ‘sicurezza urbana’ e ‘pubblica sicurezza’, di competenza statale. Lo strumento che hanno in mano le forze dell'ordine è il regolamento di polizia urbana che permette una multa di mille euro sia al cliente che alla prostituta. Continuano i disagi, soprattutto per i cittadini.
Valentina Antonioli
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