“In Italia le ecomafie premono sempre più sull’acceleratore e fanno affari d’oro”, è quanto emerge dal rapporto di Legambiente, che fotografa storie e numeri in crescita: nel 2023 +15,6% rispetto al 2022, con una media di 97 reati ambientali al giorno, 4 ogni ora.
Soprattutto nel Mezzogiorno e in particolare nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa, per un giro d'affari di circa 9 miliardi. In tutta Italia aumentano crimini, persone denunciate, arresti e sequestri. Tra gli illeciti, continua a salire la pressione del ciclo illegale del cemento, dovuta agli abusi edilizi, ma a preoccupare è soprattutto l’impennata degli illeciti penali nel ciclo dei rifiuti, + 66,1%. Al terzo posto gli illeciti contro gli animali (dal bracconaggio alla pesca illegale, dai traffici di specie protette a quelli di animali da affezione fino agli allevamenti); seguita dagli incendi dolosi, colposi e generici.
Crescono anche i numeri dell’aggressione al patrimonio culturale e degli illeciti nelle filiere agroalimentari, a cominciare dal caporalato. La radiografia delle ecomafie in Emilia-Romagna consegna la maglia nera a Rimini, con 308 reati, 266 persone denunciate e 23 sequestri è il peggiore dei capoluoghi di provincia.
Guida tutte le classifiche, piazzandosi all’ottavo posto per reati contro gli animali. La Regione si colloca all’undicesimo posto a livello nazionale, ma al primo per numero di illeciti amministrativi. Nel 30esimo anno dalla sua prima pubblicazione, Legambiente lancia quindi un nuovo, forte allarme, appellandosi al Governo Meloni, per un impegno serio nella lotta alle ecomafie, che per profitto rubano il futuro.