La polizia in Australia continua le ricerche fra i resti di case, negozi e veicoli inceneriti dagli incendi degli ultimi giorni che hanno devastato l'isola di Tasmania, a sud del continente australiano, per confermare se alcune delle circa 100 persone che risultano disperse, non avendo preso contatto con le famiglie o con le autorità, siano perite fra le fiamme. Oggi sono state ispezionate circa 250 abitazioni nelle zone più colpite, senza trovare vittime. Oltre 100 proprietà sono rimaste completamente distrutte dagli incendi scoppiati durante il weekend nel centro e nel sud dell'isola in un'ondata di caldo record. Migliaia di persone, fra cui numerosi turisti, sono state evacuate e in gran parte rimangono bloccate in centri di emergenza, tagliate fuori dal resto dell'isola. Il primo ministro Julia Gillard oggi ha visitato le zone colpite e in una conferenza stampa, affiancata dalla premier della Tasmania Lara Giddins, ha assicurato assistenza materiale e logistica nella lotta all'emergenza, e finanziaria alle famiglie rimaste senza tetto. "Sono venuta oggi per uno scopo, dire al popolo della Tasmania che la nazione é unita con loro in questo momento tanto difficile", ha detto. Mentre diversi incendi continuano a bruciare fuori controllo in Tasmania, l'attenzione si sposta agli stati meridionali del continente, dove da domani si prevedono temperature di 45 gradi e oltre in Victoria, Nuovo Galles del sud e Sud Australia. Si tratta delle peggiori condizioni dal disastro del 'sabato nero' di quasi quattro anni fa, quando rimasero uccise fra le fiamme 173 persone in zone rurali del Victoria. Nel Nuovo Galles del sud già; infuriano oltre 90 incendi, di cui 20 fuori controllo, e a Sydney si prevede domani una temperatura di 43 gradi, per la terza volta soltanto nella storia recente, accompagnata da forte vento. Le piogge record dei mesi scorsi hanno prodotto grandi quantità di materiale combustibile che moltiplicano il rischio, ha detto il premier Barry Farrell.
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