L’ incendio e’ divampato domenica notte. Il calore delle candele lasciate accese ha rischiato di distruggere la chiesa di Santa Maria nascente , quella in cui Don Camillo, il sacerdote nato dalla fantasia di Giovannino Guareschi, amava rifugiarsi dopo le liti con l’eterno rivale, il sindaco comunista Peppone. Il fumo ha annerito la volta della chiesa ma lasciato intatto il Cristo parlante che, nelle pellicole, dava consigli a Fernandel. Assente il parroco per ovvi motivi, questa volta il crocefisso ha pensato bene di rivolgersi al sacrestano, svegliato in piena notte, per salvare la chiesa. L’sos e’ scattato subito. L’opera dei cittadini, volontari, mezzo consiglio comunale e vigili del fuoco pure. Fortunatamente non ci sono state fiamme. La conta dei danni parla dell’ altare di legno intarsiato completamente distrutto e gettato nella discarica del Paese. La fulligine sprigionata dal fuoco morto ha rovinato le pareti tinteggiate appena qualche anno fa. Il conto e’ salato. Serviranno almeno 200.000 euro per riportare la Chiesa a come era prima. Il Comune non ha fondi. Per risolvere presto il problema in Giunta c’e’ chi pensa ad un colloquio tra il sindaco e il crocefisso. Quel che non e’ riuscito a Guareschi 50 anni fa.
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