Sono stati dimessi dall’ospedale i fratelli coinvolti nell’incendio di ieri sera a Dogana Bassa. Il primo guarirà in 20 giorni, ha riportato ustioni di 2° e 3° alle braccia e al volto. Dopo le cure all’ospedale di Stato si è recato al Bufalini di Cesena per ulteriori accertamenti. Se la caverà in 6 giorni il fratello, con cui stava preparando delle cartucce, per lui qualche escoriazione dovuta ad una caduta. Il giorno dopo si tirano le somme per un incendio che poteva avere conseguenze peggiori. Innescato nel capanno adiacente l’abitazione dei due uomini mentre stavano fabbricando cartucce per la caccia. La Gendarmeria dovrà fare luce sulla presenza di numerose cartucce all’interno del garage. Non esistono limiti per i privati nel possesso di armi né polvere da sparo, anche se è allo studio una normativa in questo senso, mentre ci sono precise restrizioni per le aziende. Un elemento al vaglio degli inquirenti è che la moglie di uno dei due fratelli è intestataria della società Am.ra per la vendita e realizzazione di munizioni da caccia e sport. Indagini che vedono impegnata anche la polizia civile. Fascicolo che si aggiunge a quello sul rogo di sabato scorso a Montecerreto. Le ipotesi tendono ad escludere un atto doloso, nonostante la presenza di orme in corrispondenza dei focolai. Più un comportamento irresponsabile, forse il fuoco acceso per bruciare delle sterpaglie che, complice il clima, è rapidamente divampato. Nel video l'intervista a Daverio Lotti (Caposquadra VVFF Rimini)
Giovanna Bartolucci
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