L’inchiesta Criminal Minds si lega al settore degli autonoleggi
Il governo si è adoperato per revocare licenze a società di autonoleggio che hanno creato rumore mediatico, e finite al centro di storie dai risvolti penali. Il caso Tutino è il più eclatante: l’uomo aveva subìto condanne in Italia, ma nonostante i precedenti penali sul Titano vantava ben 4 società, tutte revocate poco più di un anno fa. Uno dei suoi soci era Roberto Fonti, poi finito in manette proprio nell’ambito dell’inchiesta Criminal Minds. Nella medesima indagine è rientrata anche la società di autonoleggio MB Class, dove MB sta per Marco Bianchini, l’ex patron della Karnak in carcere per l’indagine riminese. Nella società gravitavano Bruno Platone, già arrestato nell’operazione Vulcano, e Riccardo Ricciardi, uno dei collaboratori di Bianchini. La MB Class, ha riferito il segretario all’Industria Marco Arzilli, è stata posta in liquidazione coatta dopo il fallimento. Ora emerge che uno dei beni posti sotto sequestro dalla Procura riminese, una Bentley appartenente ad una finanziaria che tramite leasing l’aveva venduta ad un sammarinese, sembra sia stata sequestrata proprio a Roberto Fonti. Da quanto emerge assume ancor più valore il giro di vite imposto dal segretario Arzilli, che grazie al decreto del giugno 2011 e prima ancora alla circolare del settembre 2009 ha visto crollare il numero di licenze attive: dalle 81 dell’aprile 2008 si è passati alla trentina attualmente attive. Nel frattempo i monitoraggi hanno fatto emergere realtà inquietanti: anche casi di usura legati agli autonoleggi; Lamborghini noleggiata da un riminese arrivata chissà come a Londra e poi rubata. Le infiltrazioni malavitose in questo settore sono ormai evidenti per gli organismi di controllo, che continuano a tenere monitorata la situazione.
Francesca Biliotti
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