Inchiesta Forlì: amministratore Seven Eleven indagato in Italia. Si profilano sviluppi
Non si ferma, in Italia, l'indagine che in Repubblica ha visto coinvolta la Seven Eleven con il sequestro di documenti negli uffici della società, operativa nel campo delle sponsorizzazioni oper gare sportive. L'amministratore, Giorgio Manuzzi, per il momento è indagato in Italia con l'accusa di frode fiscale. E' anche il fondatore della Moving di Cesena, che da dieci anni è attiva nell'organizzazione di eventi, partner delle principali organizzazioni sia nel modo del calcio che di altri sports. Stando alle indiscrezioni potrebbero essere coinvolti anche personaggi di spicco, ma nulla trapela dalla magistratura se non che l'indagine sarà ampia e complessa, destinata ad avere numerose diramazioni. Sul Titano, almeno per il momento, l'attenzione è concentrata sulla Seven Eleven e sulla Over Seas, a cui appartengono le fatture contenute nei dieci scatoloni sequestrati il cui esame comincerà nei prossimi giorni. Al vaglio degli inquirenti anche i documenti contabili consegnati dal commercialista Marco Gatti, ritenuti utili a ricostruire i movimenti. Si potrebbero annunciare conseguenze politiche. Al commercialista, nonché segretario democristiano arriva l'invito esplicito di Sinistra Unita a fare un passo indietro e lasciare la presidenza della Commissione antimafia, considerato un gesto opportuno, almeno fino a quando l'indagine non sarà conclusa. Anche il movimento “Per San Marino” chiede che Gatti si dimetta dalla guida dell'organismo parlamentare, considerato che tra i suoi compiti è previsto proprio di indagare sulla presenza in territorio di imprenditori sospettati di frode e di corruzione.
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