In una nota l'Unione Sammarinese Giornalisti e fotoreporters comunica l'appoggio alla Consulta per l'informazione in merito alla vicenda che vede indagati i collaboratori della Serenissima. Si tratta, scrivono, dell'ultimo di una serie di episodi, "apparentemente convergenti verso lo scopo di mettere a tacere le voci critiche".
"Sarebbe davvero una sconfitta per la Democrazia - conclude la nota - se per paura, paura che purtroppo si percepisce già in molti cittadini, chi vuole esprimere il proprio pensiero rinunciasse a farlo perché teme intimidazioni, dispetti, ritorsioni, denunce" (leggi la nota integrale).
Sul caso interviene anche Orietta Ceccoli, uno dei collaboratori indagati, lanciando un appello a tutte le forze democratiche, "non per la difesa della mia persona, - scrive - ma per la salvaguardia della Repubblica". "Chiedo alle forze politiche, alle forze sindacali, datoriali e associazioni e privati cittadini - prosegue - di documentarsi su questo evento e di prendere posizioni pubbliche di conseguenza" (leggi la lettera integrale).