Più di 40 persone ascoltate e una montagna di carta che si ammucchia e si aggroviglia come le pieghe della vita di Vittorio Galli. Vitivinicoltore, ma anche e soprattutto uomo d’affari. Comprava e rivendeva terreni. Operazioni sul filo del rasoio, spesso spregiudicate. Utilizzava diverse società per muoversi, compresa una sammarinese, ma la difficoltà maggiore nella quale gli inquirenti si imbattono è quella della ricostruzione. Tutti gli affari, almeno fino a quanto emerso fino ad ora, era tenuti sotto controllo in maniera diretta da Galli che non avrebbe esteso alcun particolare della sua attività nemmeno ai familiari. Che infatti ripetono: “Produciamo vino”. La pista economica si fa dunque largo a spallate tra altre che però nessuno si sente di escludere. E il carteggio dell’imprenditore risulta disordinato o per lo meno non basta a giustificare un giro così ampio. Forse molti dei segreti di Galli se ne sono andati per sempre con lui. Le campagne attorno a San Giovanni sono state ormai passate al setaccio alla ricerca della Seicento dei Killer, ma anche molto più semplicemente di un indizio. A quattro giorni dal delitto manca ancora un movente certo, un mandante, il killer. La storia è tutta da costruire. C’è solo un uomo molto complicato a cui hanno sparato a bruciapelo e che da domani (funerali alle 15 in forma privata a San Giovanni Marignano) forse troverà un po’ di pace.
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