Un tribunale dei minori di New Delhi si pronuncerà il prossimo 25 luglio sul ragazzo diciassettenne parte del 'branco' che lo scorso dicembre ha brutalmente stuprato una studentessa di 23 anni su un autobus. Il giovane, che è comparso in aula stamane, deve rispondere delle accuse di violenza sessuale e di omicidio. Se giudicato colpevole rischia una pena massima di tre anni di riformatorio. Il suo caso aveva sollevato molte polemiche perché non era chiaro se all'epoca del crimine fosse ancora minore. Gli altri cinque imputati, tra cui il conducente dell'autobus, rischiano la pena di morte. La drammatica vicenda di 'Nirbhaya' (la coraggiosa), come è stata soprannominata dalla stampa indiana che non ha mai rivelato la sua identità, aveva monopolizzato per diversi giorni l'attenzione dell'opinione pubblica e scatenato proteste di piazza. In seguito, il governo ha introdotto una legislazione anti stupri più severa e preso misure per la sicurezza delle donne nelle metropoli come Delhi, diventata tristemente famosa come la "capitale degli stupri". Ma nonostante i provvedimenti, le denunce di violenza contro le donne sono aumentate in maniera esponenziale, anche grazie a una maggiore risalto sui media che prestano più attenzione a questo tipo di reati.
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