Anche San Marino non sembra sottovalutare i rischi dell’influenza aviaria. La materia, di stretta attualità in questi giorni, alla luce delle misure di precauzione in Italia – con l’arrivo di almeno 35 mila vaccini – è stata attentamente valutata in un incontro tra i dirigenti dell’Istituto Sicurezza Sociale per decidere strategie e piani di azione in caso di necessità. Non è escluso che anche il Titano possa ricorrere all’utilizzo di vaccini per contrastare il virus. Già fissato, intanto, per lunedì prossimo un nuovo incontro da cui, con tutta probabilità, scaturirà la posizione ufficiale della sanità sammarinese. L’influenza aviaria, lo ricordiamo, colpisce volatili selvatici e domestici che, una volta infettati, eliminano il virus in grandi quantità attraverso le feci e le secrezioni respiratorie; di solito l’uomo non è direttamente contagiato. Il virus è sensibile all’azione del calore (almeno 70°C) e viene completamente distrutto durante le procedure di cottura degli alimenti. Al momento, la sua trasmissione è stata dimostrata soltanto da animali infetti all’uomo ed è correlata al contatto stretto con animali vivi contagiati o con le loro deiezioni, mentre non c’è alcuna evidenza di trasmissione da uomo a uomo, né di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova.
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