Le notifiche dall’Italia sono cicliche, in alcuni mesi le contravvenzioni arrivano al migliaio. Soprattutto dai comuni limitrofi, Rimini e Riccione in testa. Ma attenzione alla data. Non sempre sono fuori tempo massimo, anche se l’ infrazione risale ad alcuni anni prima. Come nel caso di un automobilista che l’abbia commessa ad aprile 2009, ma la polizia municipale è venuta in possesso dei dati identificativi del conducente solo nel 2010. Dopo una trafila burocratica che passa da ambasciata d’Italia, segreteria Esteri e ufficio registro automobilistico e percorso al contrario. È da questa data, cioè l'avvenuta identificazione, che scattano i 360 giorni previsti per legge. Durante i quali l’organo di polizia italiano deve inviarla al tribunale sammarinese, è sufficiente anche il solo timbro postale di partenza. La pratica dalla cancelleria penale viene consegnata agli organi di polizia e di qui al diretto interessato. Che può fare ricorso, vedendosi raddoppiare la contravvenzione se perde, oppure pagarla. Ha comunque 60 giorni di tempo. A fare giurisprudenza sono le sentenze della corte costituzionale che per i cittadini esteri ha spostato il termine di consegna dal momento dell’ identificazione. Da lì, le lungaggini possono essere diverse e imputabili alla lunga trafila, tanto da ritardare la consegna anche di anni.
g.b.
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