E’ iniziata la caccia al cinghiale. Ma non cessano le polemiche
Tutto è avvenuto senza incidenti. Certo non è andata bene a loro: le vittime della battuta; 3 cinghiali di taglia media, 2 cuccioli. Come previsto la caccia è iniziata alle 10 del mattino - con una breve sospensione causata dalla pioggia - per chiudersi poi nel primo pomeriggio. 35 uomini hanno partecipato alla battuta, con la tecnica della braccata: alcuni in movimento, con l’ausilio dei cani; altri in postazione fissa. “Abbiamo occupato non più di un centinaio di ettari”, assicura uno dei capisquadra. “Questo per rispondere a chi ci accusava di utilizzare una porzione troppo vasta di territorio per cacciare”. Parole che non smorzano le polemiche di parte dell’opinione pubblica, che vede nelle battute al cinghiale - e nella caccia in genere - una pratica anacronistica, crudele e potenzialmente pericolosa per l’incolumità pubblica. Ieri - presso la sede dell’Associazione Micologica - l’incontro di varie organizzazione animaliste e ambientaliste del Titano, presenti anche cittadini delle zone interessate alle battute. Alcuni hanno sottolineato un difetto informativo da parte delle autorità; altri si sono detti preoccupati per i rischi connessi a questa pratica. Le varie organizzazioni si sono riunite in un “Comitato di coordinamento per la tutela dell’ambiente e della fauna”. L’obiettivo è intervenire con urgenza, e in modo incisivo, sulle problematiche connesse al decreto numero 166: quello relativo alla caccia al cinghiale. A breve verranno esposte le prime prese di posizione.
Gianmarco Morosini
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