Insegnamento religione a scuola: incontro fra diocesi, docenti e genitori
Di fatto non cambia nulla – spiegano – dato che viene messo nero su bianco ciò che era già previsto dall'accordo del 2018
“L’insegnamento della religione nella scuola intacca la laicità dello Stato?”: l'incontro fra diocesi di San Marino, docenti e genitori cerca di rispondere ai dubbi su un tema che tanto ha fatto discutere dopo il Decreto con le indicazioni curricolari per l'insegnamento della religione cattolica nell'Infanzia.
Di fatto non cambia nulla – spiegano i professori Andrea Porcarelli, Pasquale Valentini e don Gabriele Mangiarotti– dato che viene messo nero su bianco ciò che era già previsto dall'accordo del 2018 fra Santa Sede e San Marino. Viene quindi sottolineato il valore della religione nella società e la conoscenza alla base di comprensione reciproca e tolleranza: se per poter andare d'accordo togliamo ciò che fa parte della nostra cultura - è quanto emerge - allora non ci rimane niente.
Così come viene rimarcato l'elemento della libertà religiosa, come sancito 57 anni fa dal Concilio Vaticano Secondo. La religione cattolica è affiancata da etica, cultura e società. Nella scuola dell'infanzia l'insegnamento ha proprie peculiarità in contenuti, metodo ed organizzazione – è stato detto - ed è affidato agli insegnanti titolari. “ Il bambino è al centro” e viene fatto notare come – da sempre – la cultura religiosa venga trasmessa ai più piccoli, specie a Natale, parlando ad esempio del presepe. Laicità – ribadisce Don Mangiarotti - non vuole dire laicismo. E la religiosità, anche per i piccolissimi, non è un'astrazione, ma un'esperienza. Amiamo troppo la libertà di questa Antica Terra – afferma - per usare mezzucci per condizionarla”.
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