Il ministro della difesa della Repubblica islamica, il generale Ahmad Vahidi, ha lanciato oggi un nuovo monito alla marina americana per la presenza di navi statunitensi nel Golfo persico. Ma non solo tensioni tra Washington e Teheran: la minaccia di un Iran con armi nucleari e le dimostrazioni belliche suscitano una reazione nelle monarchie del petrolio sull’altra sponda del Golfo, che hanno appena concluso con gli Stati Uniti contratti da 35 miliardi di dollari per rafforzare le loro capacità militari. Tra queste, Arabia Saudita ed Emirati Arabi. Di contro, a prendere le difese dell’Iran ci pensa la Cina che ribadisce come le relazioni tra i due paesi nei campi dell'economia, del commercio e dell'energia siano "normali, trasparenti e aperte". Lo ha detto in conferenza stampa il portavoce del ministro degli esteri di Pechino Hong Lei, rispondendo ad una domanda sulle possibili sanzioni americane contro Teheran, sanzioni che potrebbero intaccare le società cinesi che hanno commerci con il paese islamico”. L'Unione europea si dice pronta a rafforzare le sanzioni contro il petrolio iraniano se Teheran non accoglierà le richieste di cooperazione della comunità internazionale sul suo programma nucleare. E' quanto hanno ribadito oggi i rappresentanti dei 27 stati membri della Ue, che hanno raggiunto un accordo di principio.
Riproduzione riservata ©