Ieri a Bruxelles i rappresentanti dei 27 Paesi dell’Unione europea, dopo settimane di discussioni, dubbi e qualche ripensamento, hanno concordato sulla necessità di “aumentare la pressione”, affinché Teheran rinunci alle possibili applicazioni militari dei suoi programmi nucleari. La decisione ufficiale, con tutta probabilità, sarà presa il 30 gennaio nel Consiglio dei Ministri degli Esteri in programma a Lisbona. Dal canto suo la Turchia, affamata di energia, non trascura nessuna pista. Di recente, ha deciso di rinnovare un accordo petrolifero proprio con l’Iran, che quest’anno la rifornirà di 200mila barili di greggio al giorno malgrado le sanzioni per il suo programma nucleare.
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