Un Paese prostrato, da ricostruire completamente. L’Iraq è uscito devastato da una serie interminabile di conflitti. Impossibile, al momento, un bilancio delle vittime civili. Il Governo parla di 150.000 morti, ma secondo fonti mediche e di associazioni umanitarie sarebbero molti di più: si arriva alla cifra sconvolgente di 650.000 vittime. “Missione compiuta”, aveva detto Bush il primo maggio del 2003, a bordo della portaerei Lincoln. Ma non era che l’inizio della Guerra Civile. Nel 2005 l’approvazione della nuova Costituzione e il formale recupero della sovranità. In Iraq ci sono 17 religioni – musulmani, cristiani e tante altre confessioni – e 4 popoli. Ci sono state molte Guerre in passato, portate avanti da Regimi totalitari; ma oggi la nuova costituzione garantisce a tutte le Religioni e a tutti i Popoli dell’Iraq gli stessi diritti e l’uguaglianza. L’Iraq resta uno dei luoghi più pericolosi della Terra. Secondo l’ambasciatore Barzani, tuttavia, anche a seguito del parziale disimpegno militare statunitense, la situazione è oggi notevolmente migliorata. Ci sono certe zone vicine a Mossul e Nord di Baghdad, dove c’è ancora attività terroristica; ma diciamo che il 95% del territorio è sicuro. Addirittura in alcuni luoghi del Nord del Paese non c’è neppure criminalità comune. Nel video l'intervista a Saywan Barzani, ambasciatore Repubblica Iraq.
Gianmarco Morosini
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