Classi di prima elementare con meno di 10 alunni. E' la situazione in cui si troveranno le scuole di alcuni Castelli il prossimo anno. Il dato è ancora provvisorio e si riferisce alle nuove iscrizioni. Una condizione che potrebbe portare, nel lungo termine, a forme di riorganizzazione del sistema, soprattutto per quanto riguarda i Castelli meno popolosi.
"La mia intenzione è chiedere al Congresso di Stato di lasciare inalterate le classi - afferma il segretario di Stato all'Istruzione, Marco Podeschi - e continuare ad avere prime elementari anche in Castelli con numeri esigui".
Podeschi non si sbilancia in merito ai possibili effetti di una situazione del genere. Ma le sue parole escludono accorpamenti, soppressioni di classi o altri interventi drastici nel breve termine. Bisognerà analizzare, invece, il trend demografico nel medio-lungo termine.
Bisognerà capire, spiega il Segretario di Stato, se alcuni plessi avranno numeri sufficienti per garantire insegnamenti di qualità elevata. "E' chiaro che servono dei numeri minimi per poter far funzionare delle scuole", dice.
Dal 2015 al 2017 il numero di bambini nati è costantemente diminuito: 269 nel 2015, 262 nel 2016, fino ai 228 nel 2017. C'è da considerare, poi, il discorso occupazionale, perché se ci saranno meno studenti, nel futuro ci sarà bisogno di meno insegnanti.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista al segretario di Stato all'Istruzione, Marco Podeschi
"La mia intenzione è chiedere al Congresso di Stato di lasciare inalterate le classi - afferma il segretario di Stato all'Istruzione, Marco Podeschi - e continuare ad avere prime elementari anche in Castelli con numeri esigui".
Podeschi non si sbilancia in merito ai possibili effetti di una situazione del genere. Ma le sue parole escludono accorpamenti, soppressioni di classi o altri interventi drastici nel breve termine. Bisognerà analizzare, invece, il trend demografico nel medio-lungo termine.
Bisognerà capire, spiega il Segretario di Stato, se alcuni plessi avranno numeri sufficienti per garantire insegnamenti di qualità elevata. "E' chiaro che servono dei numeri minimi per poter far funzionare delle scuole", dice.
Dal 2015 al 2017 il numero di bambini nati è costantemente diminuito: 269 nel 2015, 262 nel 2016, fino ai 228 nel 2017. C'è da considerare, poi, il discorso occupazionale, perché se ci saranno meno studenti, nel futuro ci sarà bisogno di meno insegnanti.
Mauro Torresi
Nel servizio, l'intervista al segretario di Stato all'Istruzione, Marco Podeschi
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