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In Italia è emergenza abbandono scolastico: sempre più giovanissimi escono dai circuiti formativi

24 mar 2007
I dati, elaborati dal Ministero della Pubblica Istruzione, sono preoccupanti: l’Italia ha un tasso di scolarizzazione tra i più bassi in Europa. Situazioni peggiori solo in Spagna e Portogallo.
E colpiscono i numeri dell’abbandono: sono 890.000 attualmente i ragazzi tra i 18 e i 24 anni in possesso della sola licenza media, oltre un quinto del totale. Al sud la percentuale sale vertiginosamente.
E il fenomeno è in crescita: ogni anno mezzo milione di giovani in età scolare interrompono gli studi o vengono bocciati. Le punte massime di abbandono si registrano nelle prime classi degli istituti professionali: qui vengono bocciati quasi la metà degli iscritti.
Un esercito di ragazzi ormai definitivamente fuori da ogni sorta di circuito formativo e dunque più esposti – perché soli e senza riferimenti - alle insidie della vita di tutti i giorni.
E’ difficile immaginare quali saranno le ripercussioni di questa sorta di imbarbarimento culturale di massa. “Danni gravissimi – ha affermato Andrea Muccioli durante la presentazione dell’attività del centro “2you” di Rimini – la scuola, insieme alla famiglia, è un elemento essenziale nella formazione del giovane”.
Il pericolo droga in questi casi è dietro l’angolo. E proprio a Rimini la situazione non è migliore rispetto al resto d’Italia. Solo il 65% dei ragazzi e il 79% delle ragazze arriva al diploma di scuola media superiore.
Il ritratto della gioventù riminese è preoccupante. Secondo un’indagine dell’USL il 13% degli studenti dichiara di aver guidato spesso sotto l’effetto dell’alcool. Le cosiddette “nuove droghe” sono diffusissime. Il 40% delle persone che si son tolte la vita hanno meno di 30 anni.

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