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Ivg, tema caldo a San Marino, ma anche oltre confine. Il ministro Speranza: "I diritti delle donne non si toccano"

27 ago 2022

A innescare il dibattito due consiglieri regionali umbri del Pd, Fabio Paparelli e Simona Meloni, che hanno denunciato come “la Regione, con gli ospedali al collasso causa Covid – dicono –, abbia vietato con una delibera l'aborto farmacologico in day hospital, introducendo l'obbligo al ricovero di tre giorni”. Un'iniziativa che i due attribuiscono alla fede politica della presidente Tesei, della Lega. Sul tema dell'aborto interviene anche il ministro della Salute Speranza: “Sui diritti delle donne non si può arretrare di un millimetro – afferma –. E' importante che ogni forza politica dica come la pensa fino in fondo. La legge 194 – continua – è una legge positiva e dobbiamo difenderla. Se lo scenario è come quello degli Stati Uniti, dove una sentenza ha cancellato 50 anni di diritti, è bene dirlo con chiarezza – conclude –, perché gli italiani devono sapere a cosa vanno incontro”.

A San Marino l'Interruzione volontaria di gravidanza è un argomento di stretta attualità, dal momento che il Progetto di legge, approvato in commissione, passerà all'esame finale in Aula da lunedì pomeriggio. Le posizioni dei partiti però restano distanti su elementi basilari, anche all'interno delle stesse forze di maggioranza e opposizione. A interessarsi dell'iter legislativo dell'Ivg anche la stampa cattolica italiana, con il quotidiano Avvenire che in un articolo critica la bozza del testo.

“L'organo legislativo del Titano – si legge - doveva limitarsi a tradurre in legge il referendum, che ha avuto esito positivo, mentre qui siamo di fronte a un eccesso normativo con diverse ombre”. La legge non piace nemmeno al vescovo di San Marino-Montefeltro, Andrea Turazzi, che già a luglio aveva inviato una lettera preoccupata alla diocesi e ora torna a stigmatizzare l'aborto definendolo “una delle piaghe dell'umanità”.





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