Kosovo: elezioni di novembre, ottimista l'ambasciatore d'Italia nel Paese

A Pristina ci si prepara per il voto di domenica tra voglia di Occidente e nostalgia del passato. È ottimista l'ambasciatore d'Italia in Kosovo. La fase emergenziale è terminata – afferma – è venuto il momento di promuovere l'economia e la crescita democratica del Paese. E queste elezioni sono fondamentali sia per Pristina, per rafforzare la propria legittimazione interna, che per le aspirazioni europee di Belgrado. Ma Andreas Ferrarese non si sbilancia sull'ipotesi di un boicottaggio del voto, sul quale potrebbe influire anche la pressione di organizzazioni criminali.
C'è voglia di american way of life in tanti giovani di Pristina: esempio forse unico di città kosovara dove i monumenti del defunto presidente moderato Rugova sono più numerosi di quelli dedicati all'UCK, anche se aver fatto parte di queste milizie – inserite nelle liste dei gruppi terroristici internazionali fino al '98, e poi definite guerrieri per la libertà, in vari Paesi Occidentali – resta ancora motivo di vanto specie tra i più anziani. I teenager, comunque, hanno altro a cui pensare: Halloween ad esempio. E sembra lontanissimo, qui, un rischio invece piuttosto concreto per il Paese: quello delle infiltrazioni del Wahhabismo; favorito – pare - da alcune ONG saudite.

Nel video l'intervista ad Andreas Ferrarese “Ambasciatore d'Italia in Kosovo”

L'inviato Gianmarco Morosini

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