Kosovo, non mancano motivi di speranza in vista delle ormai imminenti amministrative

Babaloc è una piccola distesa di casette, tutte uguali, nella campagna di Decane. Le aveva fatte costruire il Governo di Belgrado, ai tempi della guerra, per ospitare i profughi serbi della Krajina e della Slavonia, cacciati dalle proprie abitazioni dai croati, nel corso della sanguinosa “operazione tempesta”.
Subirono un doppio sradicamento, insomma, le famiglie serbe che un tempo abitavano queste povere case. Gli italiani di KFOR passano spesso di qui: è necessario tenere vivi i rapporti con tutte le etnie. Ci spostiamo a Brestovik: minuscolo villaggio agricolo serbo, nei pressi di Pec.
Il capo-villaggio, politicamente un moderato, accoglie i soldati italiani offrendo Rakja: la grappa balcanica alla prugna. Sono le 10 di mattina, ma rifiutarsi sarebbe offensivo. E' proprio orgoglioso della sua azienda agricola, il serbo-montenegrino Miodrag, uno dei candidati alle amministrative in questa zona. Nessun dubbio, per lui: i serbi non devono disertare le urne. Nel video le interviste al Tenente Marco Versace “LMT KFOR” e Miodrag Dasic “Partito Kosovaro della Patria Montenegrina”

l'inviato Gianmarco Morosini

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