L'inflazione accelera: + 3% ad ottobre. In Italia mai così alta dal 2012
L'inflazione galoppa e l'Istat rivede al rialzo le stime ad ottobre sull'indice dei prezzi al consumo. I rincari dell'energia spingono verso nuovi record: qualche settimana fa si parlava di un 2,9% mentre ora si registra, rispetto al 2020, un aumento del 3%. L'inflazione, cresciuta a ottobre per il quarto mese consecutivo, raggiunge "un'ampiezza – scrive Istat - che non si registrava da settembre 2012”, e dove i beni energetici contribuiscono per più di due punti percentuali. Numeri che preoccupano le associazioni, con Confesercenti che rimarca come, nei primi nove mesi del 2021, i costi delle materie prime industriali siano aumentati del 43%, il petrolio del 55%, il gas naturale del 166%. “La ripresa dei consumi sarà più lenta di quella del Pil e a fine 2022 potrebbe non raggiungere i livelli pre-pandemia” dichiara la presidente Patrizia De Luise. Il balzo dei costi energetici – spiega la Coldiretti - si trasferisce a valanga sui costi di produzione e sui bilanci delle imprese, dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame. Si teme l'effetto domino su prezzi al dettaglio e consumi.
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«Una stangata pari a +922 euro annui per famiglia», afferma il Codacons, che parla di vera e propria emergenza. Le associazioni dei consumatori lanciano l'allarme Natale, perché il rialzo dei listini al dettaglio – avvertono - eroderà il potere d'acquisto delle famiglie, che ridurranno la spesa delle feste per far fronte ai rincari. Accanto ai dati dell'inflazione la classifica di regioni, capoluoghi e comuni per costo della vita. È Ancona la città meno cara d'Italia. Torna invece a dominare Bolzano, con una spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 1082 euro, ma che schizza a 1.526 per una famiglia di 4 persone.
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