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La Consulta socio-sanitaria chiede ai medici di base "cure appropriate" e ai vertici ISS maggior confronto

di Monica Fabbri
25 ott 2022

“Medici, prestate le giuste cure”. E' l'appello della consulta socio-sanitaria in seguito a segnalazioni giunte da pazienti. Sollecita i professionisti, soprattutto di base, affinché scelgano sempre terapie appropriate, senza farsi guidare dal risparmio economico per l'ISS. E' uno dei temi caldi affrontati nella riunione di ieri, convocata soprattutto sul futuro della Consulta stessa.

Istituita nel 2004, ha ancora ragione di esistere? e che senso ha il suo ruolo? Se lo chiede il coordinatore Gabriele Raschi: "Ci interroghiamo se abbia ancora senso che questo organismo sia in essere e che cosa possa effettivamente fare per il bene delle politiche sanitarie e della cittadinanza. La sanità è di tutti”.

Domanda che nasce dal mancato confronto con i vertici ISS, che mina progetti e obiettivi. “Avevamo progettato diversi incontri e valutato l'importanza di confrontarci su temi come l'acquisto del robot in ambito chirurgico – che rientra nelle nostre competenze per quanto riguarda il piano investimenti – ma questi progetti non hanno trovato una declinazione positiva”.

All'ordine del giorno, dunque, il rapporto con Direzione Generale e Segreteria di Stato. Alla riunione, però, ha presenziato il solo Ciavatta “che - racconta Raschi - ha sottolineato l'importanza della Consulta. Ha ancora ragione di esistere. Casomai occorre rivederne le funzioni per permetterle di essere più operativa”. Nel frattempo l'organismo ha istituzionalizzato i suoi incontri: si riunirà ogni secondo martedì del mese. Resta il rammarico per l'assenza, ieri, dei vertici ISS. Il Direttore Generale Bevere aveva comunicato la propria assenza assicurando tuttavia che avrebbe chiesto agli altri due membri del Comitato Esecutivo di essere presenti. "Ma non hanno fatto sapere nulla - commenta Raschi -  Può succedere”.





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