SALUTE MENTALE

La pandemia ha sconvolto la nostra quotidianità, ondata di disagio fra le fasce più deboli

Oggi, 10 ottobre, si celebra la Giornata mondiale della Salute mentale

La pandemia ha sconvolto la nostra quotidianità, ondata di disagio fra le fasce più deboli.

Depressione e ansia sono i principali disturbi che ha portato con sé il Covid-19. Secondo uno studio della University of Queensland, in Australia, pubblicato in occasione della Giornata Mondiale per la Salute Mentale sulla rivista The Lancet, si stimano 53 milioni di casi in più di depressione maggiore (+28%) e 76 milioni di casi in più di disturbi d'ansia (+26%) direttamente collegati alla pandemia. A pagare di più in termini di disagio psichico i paesi più duramente colpiti dal Covid, e in particolare donne e giovani. Quasi 52 milioni dei casi di ansia addizionali hanno riguardato le donne, gravate da responsabilità aggiuntive durante i lockdown e spesso vittime di violenza domestica, rimasta più facilmente nascosta tra le quattro mura a seguito delle restrizioni. Mentre la chiusura delle scuole e la limitazione nei movimenti hanno fatto sì che i giovani siano stati i più colpiti, con un picco dei casi aggiuntivi di ansia e depressione tra le persone di 20-24 anni. La salute mentale, affermano gli autori, era già gravata in era pre-pandemica da poche risorse da parte di governi e sistemi sanitari, ed ora la situazione è pesantemente peggiorata a causa della pandemia che ha portato incertezza e disagio, difficoltà economiche e lavorative.
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E se ogni anno oltre un milione di persone muore per abuso di sostanze, ora il quadro non può che peggiorare visto che un giovane di 18-24 anni su 4 (25%) ha dichiarato di aver aumentato l'uso di sostanze per far fronte allo stress da Covid. In aumento anche i suicidi, con il picco in Giappone dove, da giugno a ottobre 2020, i gesti estremi sono cresciuti del 16% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nei paesi più poveri vi è inoltre all'aggravio della mancanza di assistenza.

A pagare gli effetti dell'isolamento anche i bambini con un aumento, quasi raddoppiato, dei sentimenti negativi, oltre che di depressione, ansia, solitudine e autolesionismo. Secondo un sondaggio condotto da Save the Children a settembre 2020 su oltre 13.000 bambini in 46 paesi, nei paesi dove le scuole sono rimaste chiuse per 17-19 settimane, il malessere psicologico è aumentato nel 96% dei casi. E le disparità già esistenti si sono inasprite. "La salute mentale e il supporto psicosociale, in quanto parte dei servizi sanitari di istruzione e protezione, devono essere urgentemente finanziati per rispondere al meglio ai prossimi lockdown e alle future sfide, specialmente nei paesi a basso e medio reddito. Se non sarà fatto, ci saranno gravi conseguenze sullo sviluppo e la salute mentale delle prossime generazioni", ha commentato Marie Dahl, responsabile dell'Unità di salute mentale Save the Children.
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