La Russia oscura media stranieri, ma non San Marino Rtv
Dal Titano è sempre possibile consultare siti d'informazione e agenzie stampa russi, censurati invece dal territorio italiano
La Federazione russa, ieri, ha annunciato il blocco di numerosi siti europei dopo l'entrata in vigore del bando sul territorio dell'Ue di quelli dell'agenzia Ria Novosti e dei giornali Izvestia e Rossiyskaya Gazeta, accusati da Bruxelles di essere organi della propaganda del Cremlino per "portare avanti e sostenere la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e per la destabilizzazione dei Paesi vicini". La Russia ha così oscurato a sua volta 81 siti di testate europee, tra cui le italiane LA7, La Stampa, Repubblica e la Rai (rai.it, rainews.it). Il Paese più colpito dalla ritorsione russa è però la Francia, con il blocco dei siti di nove media, tra i quali l'agenzia Afp.
La Repubblica di San Marino rimane fuori dal bando russo; il sito di San Marino Rtv non compare infatti nella lista con restrizioni. Così come il Titano, diversamente dall'Italia, non ha mai posto censure sui media russi. All'interno del territorio sammarinese è infatti possibile consultare, ad esempio, Russia Today (rt.com), RIA Novosti e TASS Russian News Agency.
"La parte russa ha avvisato ripetutamente e a vari livelli" che "la persecuzione politicamente motivata" di giornalisti russi e il bando a media russi nella Ue "non sarebbero stati ignorati", ha affermato il ministero degli Esteri. "Nonostante questo - si legge ancora in un comunicato - Bruxelles e i Paesi membri hanno scelto di seguire la strada della escalation, costringendo Mosca ad adottare contromisure simmetriche e proporzionate". Tali contromisure, secondo la diplomazia russa, hanno preso di mira media dell'Ue che "sistematicamente diffondono false informazioni sull'andamento dell'operazione militare speciale", cioè sul conflitto in Ucraina.
Una "dichiarazione dell'alto rappresentante Josep Borrell sostenuta da 26 stati membri", e non una dichiarazione dell'Ue a 27, afferma che "l'Ue condanna la decisione russa di vietare un certo numero di media europei in Russia come totalmente infondata e motivata politicamente". Lo ha detto il portavoce per l'azione esterna Ue Peter Stano nel briefing quotidiano della Commissione. Da quanto si apprende da un funzionario europeo è l'Ungheria il Paese che ha fatto mancare il proprio sostegno a una dichiarazione unanimeì.
La Farnesina ha risposto definendo "ingiustificata" la decisione di Mosca e dichiarando che le emittenti e le testata giornalistiche italiane "hanno sempre fornito un'informazione oggettiva e imparziale sul conflitto in Ucraina". La Russia ha scelto di "utilizzare in maniera distruttiva la violenza in Ucraina" con "azioni che sono contrarie al diritto internazionale e a ogni principio di legalità e di convivenza civile", e tutto questo "non verrà cancellato dai divieti imposti ai media e ai giornalisti italiani e di tutto il mondo", conclude il ministero degli Esteri italiano. Anche il gruppo Gedi, editore di Repubblica e Stampa, si è rammaricato per le contromisure, affermando che "danneggeranno in ultima istanza i soli cittadini russi", e ha detto di rimanere impegnato a "garantire un'informazione libera e di qualità".
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