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La Serenissima a lutto: pagine nere e appello per la 'libertà di stampa' a cittadini e associazioni

Il quotidiano finisce in tribunale a seguito di un esposto presentato da un Segretario di Stato per esercizio abusivo della professione

22 feb 2022

È "morta la democrazia". Così titola il quotidiano sammarinese "La Serenissima" che si veste a lutto in edicola in segno di protesta. Due pagine per spiegare i fatti, poi solo silenzio e nero. Il direttore, Gian Maria Fuiano, è il solo a firmare gli articoli. Spiega come tutti coloro che hanno scritto negli ultimi mesi per il suo giornale, siano stati messi sotto inchiesta dal tribunale sammarinese. Tutto è partito dall'esposto di un Segretario di Stato, del quale omette volontariamente il nome. Il fascicolo, in mano al commissario Roberto Battaglino, ipotizza l'esercizio abusivo della professione, come da articolo 385 del codice penale. Le indagini della Polizia Giudiziaria sono partite a inizio mese e vanno a ritroso, dal marzo dello scorso anno. 



Fuiano richiama la Carta Ue sottoscritta dalla stessa Repubblica, sulla "libertà di espressione e di informazione". Annunciando il ricorso al tribunale di Strasburgo: "Tutto il 'malloppo' - scrive - verrà girato agli organismi internazionali", leggasi Corte Europea per i Diritti dell'Uomo. Chiede altresì l'intervento di cittadini, associazioni, sindacati e ordini professionali per il rispetto della libertà di stampa. Tema sicuramente al centro del comma comunicazioni dei lavori consiliari che si aprono mercoledì 23. 

Nel video l'intervista a Gian Maria Fuiano, direttore responsabile La Serenissima 




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