Lavorare troppo fa male: studio eseguito su 311 dirigenti e 235 dipendenti
“Sindrome da dipendenza dal lavoro”, questa la traduzione di “workaholism” un termine inglese che ridefinisce il concetto di stacanovista ovvero un soggetto generalmente ammirato e lodato per il suo spiccato senso del lavoro. Lo studio condotto dal team guidato da Cristian Balducci, professore associato di psicologia del lavoro all'Alma Mater di Bologna, dimostra che lavorare troppo, produce malessere affettivo, irritabilità, ansia, depressione ed anche elevata pressione sanguigna. Su un campione di 311 liberi professionisti, dirigenti e imprenditori è emerso che i soggetti con una tendenza marcata al workaholism registrano una più frequente esperienza di stati negativi come rabbia, pessimismo, scoraggiamento, contagiando anche il partner e i figli. Su un campione di 235 lavoratori dipendenti invece è emerso che lo “stacanovismo” impatta negativamente sulla salute mentale anche ad un anno di distanza. Per questo, suggeriscono gli scienziati, “le organizzazioni lavorative dovrebbero essere attente a non alimentare questo fenomeno nei propri lavoratori, cercando di prevenirlo per evitare un degradamento significativo delle condizioni di benessere delle risorse umane e della loro vitalità”.
l.s.